Non avrei mai pensato che avrei scritto queste parole, ma eccole: Mio padre è un trend setter. Da quando ho cominciato a correre in bici, con le rotelle e tutto il resto, mi ricordo che faceva escursioni con le borse per bici, attraversando la riserva naturale Eichenhain di Stoccarda. In questi giorni, mentre la tendenza del bikepacking continua a prendere piede, mio padre è orgoglioso di aver affrontato per decenni avventure simili
Non l’ho seguito subito, perciò sono la prima ad ammettere di essere relativamente nuova per il bikepacking. Come esperto di cicloturismo, si direbbe che il termine inglese “bikepacking” faccia arrabbiare mio padre: cerco di non nominarglielo in sua presenza.
Non è solo come ne parliamo che è diverso, ma anche il nostro approccio lo è. Mio padre è il tipo di ciclista che si porta tutto ciò che gli può servire durante l’escursione. Nel frattempo, controllo di avere con me la biancheria intima ad asciugatura rapida per un lavaggio e un’asciugatura immediati e faccio incetta di campioncini da toilette per ridurre al minimo il peso. Ed ecco mio padre, che mette nelle borse un secondo paio di jeans per un cambio d’abito e aggiunge un tubetto di dentifricio formato famiglia, non importa di quale marca.
Stiamo seguendo la ciclabile dell’Isar, un percorso di 300 km in 6 giorni dalla sorgente dell’Isar fino alla confluenza con il Danubio, partendo dalla stazione ferroviaria più vicina di Mittenwald in Baviera.
Se ci fosse un momento nella vita reale che meriterebbe un’inquadratura da eroe al rallentatore, questa sarebbe: mio padre e i suoi amici che scendono dal treno con le e-bike completamente cariche e la catena montuosa del Karwendel che si staglia orgogliosa sullo sfondo. Immaginatevi una melodia epica da cowboy, sette cavalieri tra i 70 e gli 80 anni, pronti per un’avventura.
Sandali e un lucchetto
Nel mio mondo ciclistico, si discute di stratificazioni di carbonio, di differenza di peso in grammi tra i pedali, e dei vantaggi e svantaggi del Gore-Tex. È commovente pedalare con mio padre e i suoi amici, vestiti con comodi pantaloni, sandali e camicie di lana a scacchi.
Ogni volta che ci fermiamo da qualche parte, i ragazzi tirano fuori un lucchetto e una catena, di quelli che si trovano nei ferramenta e che pesano almeno quanto il telaio della bicicletta. Ci ricordano cosa stiamo facendo e perché. L’unica cosa che conta è uscire e pedalare. E Heinz, Gerhard, Sigi, Helmut, Hans, mio padre Rolf, e l’altro Rolf, sono certamente ambiziosi. Tanto che a volte mi chiedo cosa mi abbia spinto a unirmi a loro.
Nella prima salita fino a Hallerangerhaus, guardo le loro schiene scomparire all’orizzonte, rendendomi conto che il vantaggio di peso dei miei campioncini da toilette non mi aiuta, rispetto alla forza dei loro motori e ai decenni di esperienza in più. Non c’è da stupirsi che siano così tranquilli sul peso delle loro borse.
La ciclabile segue il fiume che serpeggia nella valle, scintillando in lontananza. Ma anche i luoghi più pittoreschi e da cartolina lungo il percorso offrono poca tregua. Interpreto erroneamente la sosta di mio padre come un segno premuroso di aspettare che sua figlia lo raggiunga. Sbagliato. È solo per uno scatto veloce. Ha l’incarico nel gruppo di raccogliere le foto dopo l’escursione. Non c’è problema, devo ammettere che la vista è molto più bella della mia faccia arrossata.
Il resto del gruppo è molto più avanti, ora. Chiaramente, questo giro non è senza abbandoni. Volete lasciare un pensiero per il membro più debole del gruppo che corre su una bici muscolare? Non in questo caso, tesoro. Si può sempre migliorare se si tratta di fare segnali con le mani, ma il mio consiglio con le migliori intenzioni si imbatte in orecchie da mercante.
Il futuro splende
Non posso fare a meno di provare un profondo rispetto per questi uomini. I loro amici hanno smesso da tempo di partire all’avventura e di fare esercizio. Questi ciclisti sceglierebbero naturalmente la sella rispetto al divano, sempre. Ciò mette in luce quanto siamo fortunati, avendo come mezzo di trasporto preferito la bicicletta. Dopo tutto, che cosa potrebbe essere più adatto di una bici per la Vita 2.0 e i propri anni d’oro?
Durante il nostro viaggio, ho imparato che gli alberi caduti e le salsicce bavaresi sono l’unico motivo valido per fermarsi. Mio padre e i suoi amici vogliono correre in bici. Chi darebbe importanza alla loro età? O se stanno calzando dei sandali? O al peso dei loro lucchetti? È semplicemente piacevole.
Anche se le mie gambe non sarebbero d’accordo, lo dico comunque: Papà, la prossima volta che vuoi fare un giro, chiamami. Quando vuoi.
Bio
Anke Eberhardt è una giornalista di professione che scherza sui social media con l’alter ego birichino @anke_is_awesome La trovate anche su YouTube con i suoi corsi per ciclisti malgrado abbia cambiato solo una camera d’aria in vita sua. “Fake it until you make it” si sposa bene con “Look pro, go slow, ma sempre con il sorriso.